
l'Intervista
​«Ma ci siamo già visti da qualche parte?
È un viso noto, non mi è nuovo…»
"Si, nell’altra vita ero Napoleone!" la risposta.
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«Le persone sorridono, prendono quelle parole come una battuta ilare, non capiscono. Il privilegio lo riservo ai pochi che con acume riescono coglierne il significato, il mio essere. Sintetizzato, in quelle parole c’è tutto me stesso. Un uomo affine al Generale Bonaparte e a quel secolo da lui vissuto che nel percorso della sua vita attraversa una profonda rivoluzione volta al cambiamento e alla sua evoluzione».
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Questo quanto asserisce Agostino Pais all’esordio del nostro incontro. Appare quasi egocentrico ma giustifica le sue affermazioni con pertinenza, con paragoni tra la realtà e richiami storici che, dopo le sue esposizioni, mi vedono concorde.
Rievoca il secolo nel quale si affrontarono molteplici cambiamenti, dalla Monarchia alla rivoluzione Repubblicana, dai colpi di stato e intrighi politici alla restaurazione. Siamo nel XIX secolo, nel 1800.
È Il periodo del Romanticismo, dell’innovazione, che caratterizzò il cambiamento del pensiero umano sugellato nel 1830 da Victor Hugo con l’opera Hernani e nel quale vissero espressioni culturali, rivoluzioni, cambiamenti, fasti, cadute e rinascite.
Un secolo che vide varie espressioni letterarie e di pensiero:
Preromanticismo, Romanticismo, Naturalismo,
Realismo, Simbolismo, e Surrealismo.
Tra le tante tematiche che lo caratterizzarono e nelle quali l’autore si riconosce, vi sono la libertà delle regole, l’espressione del sé, i sentimenti, il sogno e la follia, la contemplazione del dolore. Queste ne svilupparono altre dai risvolti negativi tanto da essere individuate come “Le mal du siècle”, Il male del secolo.
Delusione, Malinconia, Insoddisfazione, Malessere, Inquietudine.
È il secolo di Napoleone Bonaparte, Generale della Francia rivoluzionaria; grande uomo di guerra, abile condottiero e stratega, incomparabile maestro dell’arte della guerra, il più grande dei grandi.
Latore, innovatore con ideali rivoluzionari del rinnovamento sociale. Sognatore e idealista che visse momenti fasti e altrettanti nefasti, un grande e piccolo uomo che si arrese alle resistenze stantie dei “Grandi” i quali preferirono la stagnazione esclusivamente per il loro star bene, per il loro cortile.
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«Ecco chi sono, come sono. Ho dentro un secolo rivoluzionario! Romantico, forte e determinato, realista e leale, innovatore e rivoluzionario e un po' autolesionista.
A questo si coniuga perfettamente il significato del termine “Confusione”.
Il Romanticismo, con Napoleone tra gli attori principali, tende una liaison alla Confusione riconoscendone, nella sua sintesi,
i significati, i derivati e gli stati d’animo.
L’apoteosi perfetta della struttura e dell’essere della mia persona!»
Una definizione apparentemente complessa, la sua, per il contesto di un libro ma che esprime appieno le sue visioni e le sue similitudini. Questa è la “filosofia” che muove tutti i suoi scritti ponendosi un solo obiettivo, l’equilibrio tra il sogno e la realtà.
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R. C. communication



