e domani chissà!
romanzo, prima edizione 2021
€ 18,00 pagine 348

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A me.
e a quel sorriso
che dorme
nel mio cuore

Trama
Un’avvincente descrizione del suo passato. Una confessione razionale, dalla quale emerge un vortice complesso di sogni e negatività che gli impedivano di intravedere alcuna via di uscita.
L’incontro di nuove persone gli farà intravedere strade nuove, nuove opportunità.
Libero, senza più dolore, affronterà un nuovo capitolo della sua vita riscoprendo nuovi stimoli sul lavoro, nei propri sentimenti e quelli di un’intera famiglia ma…
L’amore per gli aerei.
Due amori laceranti.
Un uomo ferito, solitario,
in cerca d’amore sincero
La storia di un uomo determinato che applica nel suo lavoro la propria passione del volo, un uomo diviso tra due amori, dei quali uno folle; un uomo lacerato dalle delusioni di un lungo sogno d’amore, diventato famiglia e prossimo al matrimonio, disintegrato dalle follie di una donna.
Un uomo che passa dall’essere tutto a sentirsi niente che si tuffa a capo fitto sulla sua passione. Un uomo che cerca di sognare ma è bloccato dalla sua razionalità. Ma i sogni talvolta si avverano, si presenteranno inaspettati cogliendolo di sorpresa.
Un uomo che davanti alla bellezza del sentimento ritornerà a lasciarsi andare.
Riuscirà a tramutare i suoi sogni in certezza e felicità? Riuscirà a dare una svolta decisa e stabile alla sua vita?
Personaggi
L'esordio di Paul e delle sue avventure.
Un personaggio intraprendente prigioniero delle negatività del suo passato che reprime in un angolo del suo cuore il dolore che ne deriva.
La smisurata passione del suo lavoro, l'audacia e la sfrontatezza verso il pericolo lo rendono vivo e il volo amplifica le sensazioni di libertà e serenità che va sempre cercando.
Piero e Mariuccia, i vicini di casa, abbandonano la discrezione che ha sempre contraddistinto i loro rapporti e dopo il ritorno dalla sua ultima missione lo accolgono nella loro vita confidando di essere a conoscenza del segreto che lui gelosamente custodisce; la sua vera attività di pilota e l'importanza del ruolo e della sua persona all'interno della base aerea.
Si riveleranno fondamentali sia nella rinascita dell'uomo che nell'approccio alla vita di tutti i giorni fungendo da parafulmine e da fedeli confidenti.
Giovanna è un'impiegata dedita al lavoro e alla famiglia che vive la normalità della vita quotidiana senza eccessi, quasi amorfa.
La figlia Sara e la mamma Ada sono le uniche persone alle quali rivolge le sue attenzioni e con le quali vive in simbiosi in un ambiente familiare sano, basato sui valori del rispetto e del sentimento sano.
Rimasta vedova quando stava per dare alla luce la figlia, non ha mai cercato una persona con la quale condividere la vita ma ha sempre sognato la figura di un uomo con il quale potesse implementarsi, completarsi e vivere il sentimento vero.
Sara è "l'argento vivo" della famiglia; porta vivacità, allegria e i problemi di una adolescente in piena crescita. Anche lei pone la famiglia al primo posto disposta a rinunciare agli svaghi superflui pur di godersi le donne della casa.
Ada rappresenta il faro, il mentore della famiglia; grazie a lei le sue "ragazze" sono cresciute bene con sani valori.
Professoressa d'italiano in pensione abbina la giusta ironia alla sua cultura per gestire al meglio tutte le vicende del nucleo familiare.
Il Generale Traversi, l'amico di una vita con il quale hanno condiviso spezzoni della loro carriera e con il quale si trova a gestire dinamiche militari segrete che a volte li vedono in contrasto con le loro opinioni.
L'alto senso dello Stato e la smisurata fiducia che ripongo nell'altro faranno superare ogni divergenza o ostacolo che si porrà innanzi a loro.
La figura pacata e razionale che contrasta l'energia volitiva di Paul garantendo sempre l'ottimo equilibrio tra i due.
Mario è l'alter ego di Paul nella versione più tranquilla e meno audace. E' il vero amico con il quale confidarsi, condividere emozioni e gli sviluppi del lavoro; spalla perfetta in tutte le situazioni, anche le più complicate, incarna la figura del giocherellone e casinista che, con la saggia ironia, entra in simbiosi con il suo Colonnello.
Prologo
Quel mattino si svegliò tranquillo, si sentiva più rilassato del solito; il giorno festivo diffondeva tranquillità e, come da tradizione di quei momenti, deliziò il suo risveglio con la musica a palla.
“Born in the U.S.A.” il titolo del cd magnificamente interpretato da “The Boss”, Bruce Springsteen. Era sempre quel cd, ed in particolare le tracce uno e cinque, a dargli il buongiorno.
Consultò il televideo per rapportarsi con il mondo e comodamente seduto sul divano poltrì per un po’ di tempo.
In quell’arco temporale si abbandonò ai pensieri della festa della sera prima trascorsa con gli amici, alla spensieratezza delle persone, a quanto è bello, talvolta, essere normali.
Inevitabilmente la mente lo fece passare anche attraverso ricordi non piacevoli che avevano caratterizzato in negativo il recente passato della sua vita. E su quei ricordi si soffermarono i suoi pensieri.
Il suo viso si velò di tristezza, non riusciva mascherare la delusione e le ferite che tali eventi avevano inciso e lasciato nel suo animo. Provava a farsi delle promesse ma la convinzione latitava.
Custodite le cose belle, inscatolate le gioie, raccolti i cocci, nel cuore la sostanza, nella mente gli errori. Si riprende!
"Benvenuto nuovo anno! Sono pronto ad abbracciare le gioie che mi darai”.
⟡
Mai pensieri furono più funesti, non immaginava quello che lo aspettava.
Tra poche settimane sarebbe partito per la missione più impegnativa, la più dura, colma di insidie e di pericoli.
Era lacerato dalle delusioni del sentimento, dalla delusione provocata da alcune persone poste da lui stesso su di un piedistallo che, a posteriori, scoprì non essere a loro idoneo.
Voleva isolarsi; certo quella missione non rappresentava il meglio delle proposte alle sue volontà ma sarebbe servita comunque. Lontano da tutto e con la concentrazione sempre al massimo che non ammetteva altri pensieri.
Di sicuro era determinato a voler festeggiare il capodanno successivo. Doveva rientrare, voleva rientrare a tutti i costi e con il suo bambino, non su un altro aereo e avvolto in una bandiera.
Al rientro il suo lavoro avrebbe subito cambiamenti, le sue mansioni sarebbero state differenti; anche la sua vita si sarebbe accostata più vicino alla normalità, poteva permettersi anche di sognare.
Flash dal libro
La squadra ritornava da una missione militare durata sei mesi in estremo oriente, una delle zone più calde dell’emisfero, in tutti i sensi. Dovevano assicurare la pace e per farlo loro stessi avrebbero potuto seminare distruzione e morte. Tutti erano provati e vuoti nelle loro teste. Non c’era spazio per potersi chiedere perché. La domanda non poteva essere posta.
⟡
Quella voce gli riempì il cuore, sentiva aria di casa; «Qui Sagapó... Stefano! Che piacere sentire la tua voce, come al solito trasmetti familiarità, arriviamo, gli rispose». Riprese la concentrazione, controllò i velivoli della sua pattuglia e con un gesto convenzionale rivolto ai suoi abbassò la visiera.
⟡
Finalmente lo vide, gli andò incontro e lo abbracciò; Mario, il suo amico e capo meccanico, per tutto quel tempo rimase defilato, appoggiato ad un carrello cercava di contenere la commozione e si godeva il momento di gloria di tutta la squadra. Poche parole, sguardi intensi per attimi di tempo interminabili erano la sintesi della loro intesa.
⟡
...Il Colonnello rimase contento, spiegò che aveva bisogno di tranquillità, di rigenerarsi, che non se la sentiva di affrontare di colpo il mondo frenetico.
I cambiamenti ambientali erano tanti, troppe le differenze da affrontare per un lupo solitario.
Traversi percepì l’umanità e la solitudine dell’uomo, tanto grande nello adempiere ai suoi doveri quanto fragile nell’uomo che doveva affrontare la vita; scorse le sue paure e cercò di rasserenarlo.
«Non metterti problemi Paul, stai quanto vuoi ma sappi che un giorno quel cancello lo dovrai superare, che prima o dopo un cazzotto in faccia ti arriverà, ma non per questo sono tutti picchiatori là fuori. Coltivano anche i fiori.
Una di queste sere mi concedi l’onore di averti a cena?»
⟡
Prese la parola e schietto si rivolse a loro «Bastardi, siete dei grandi Bastardi! Mi avete spaventato, abbandonato dai migliori, dal mio gruppo, stavo per cadere in depressione. Bastardi!» E sorrise.
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«Mannaggia, ma come è possibile? La batteria è stata cambiata due anni fa!» rispose contrariato Paul.
Franco provò imbarazzo nel dover spiegare aspetti meccanici elementari per un pilota di quella caratura, ma se la cavò. Paul era così, capace di andare sulla luna quanto imbranato nel mettere un chiodo al muro.
⟡
Ieri sera Mariuccia ha pianto quando ha visto la luce accesa della tua stanza, era felice. Mi ha detto è tornato, Paul è tornato.
Io voglio dirti grazie per quello che fai, per quegli impianti che vai posando in giro per il mondo. Meno male che non ti è mai caduta nessuna chiave, chissà quanto rumore avrebbe fatto»
⟡
Mentre camminava lento Bunny vide uno ballare, gli sguardi si incrociarono, si riconobbero e con il suo tipico sorriso iniziò ballare al fianco di Paul.
⟡
Quel gruppetto formava uno schieramento perfetto, eseguiva i passi e le mosse a memoria. Ognuno concentrato ma felice di sapersi accanto. Fu un momento di spensieratezza per loro e di rara bellezza per chi osservava dai tavoli adiacenti o si era avvicinato appositamente alla pista richiamato da quella solennità.
Paul ballava immerso nella gioia dei suoi ricordi, in quel momento seguiva il ritmo e il gruppo ma era solo con se stesso, ammaliato da tanto piacere. Ogni tanto sguardi di complicità assorbiti dalla musica.
⟡
La sua camicia bianca era fuori dai pantaloni per metà, le maniche rimboccate in modo diverso, lo sguardo non proprio da lince… insomma aveva dato giornata libera alla perfezione.
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Paul fece fatica a tornare a casa, gli mancava un po’ di lucidità. Però era allegro e non aveva orari di rientro. Chiusa la porta principale si sedette sulla poltrona, per un istante pensò alla serata e a quella donna con la quale aveva incrociato lo sguardo.
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«Maria?» Domandò Piero con voce grave e stupita. «Cos’è un pianeta o un nome in codice che ti porterà ancora nel deserto? O una donna? Ma è molto strano che tu tratti con le donne, non hai mai fatto minimo accenno»
Paul si era incastrato da solo pronunciando l’unica parola che non doveva...
⟡
«Quel giorno c’ero anch’io dentro quella stanza; non immagini che casino hai combinato, quale scompiglio hai generato. E io a domandarmi chi fosse quel pazzo da sfidare i piani alti della base con le sue acrobazie, non immaginavo che abitasse a dieci metri da me!»
⟡
Brindarono sorridenti con battute e allusioni al limite del lecito e sedettero su un panchina a mirare il panorama mentre Paul si guardava intorno, aveva bisogno del fulmine di una donna.
Ma Maria non era lì.
⟡
«Ciao Riccardo, grande uomo! Come stai?»
«Nonnoooo! dove sei?»
«Sono a casa finalmente, è una gioia sentirti. Avevo una voglia matta di sentire la tua voce e muoio dalla voglia di stringerti forte forte…»
«Anch’io sai?»
⟡
Una donna si può innamorare del fascino del pilota o della persona, ma io che cosa posso offrirgli? Posso fare programmi o promesse?
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Non passò neppure dallo spogliatoio per cambiarsi e lavarsi, lo avevano travolto una inusuale frenesia e un’agitazione che non provava dall’ultimo allarme aereo con decollo immediato.
Ma questa volta era il cuore che chiamava, insistente e vero. Vero come quel sogno che aveva sempre avuto e che forse stava per realizzarsi, tolse il forse. Ci credeva.
⟡
«Oggi niente colonna sonora?» Domandò lapidario Paul. La vide arrossire e guardandola negli occhi proseguì «Ho conosciuto una bionda, dalla chioma mesciata, mi piacciono la sua semplicità, la sua spontaneità e i suoi valori. Mi piace Lei. Voglio viverla, voglio amarla con trasporto e serietà, mi piace! Ma mi ha detto di essere mamma di una figlia birichina, partigiana e contenta.
⟡
...Solo incrociando le nostre confidenze e le emozioni, la persona che noi conoscevamo iniziava a diventare una sola, ma erano ipotesi, sogni.
L’altro giorno quando sei andato a trovarla tutto è diventato certezza.
Mi ha subito telefonato dicendomi: “Mamma, è lui l’uomo dal ballo spensierato e intenso; è lui l’uomo enigmatico e intrigante. È lui l’uomo che ti ha fulminato, mamma!
Oh mio Dio, come sono felice! Mamma sono felice”.
⟡
«Ora lo posso dire Paul, Ti amo! Ti amo, mi piaci, mi piaci ti amo, ti amo mi piaci, amore mio! Non smetterò mai di pensarlo mio cavaliere del cielo»
⟡
«Maestro!» E corse incontro a lui abbracciandolo commosso.
Non finiva di toccarlo come la devozione riserva ad un Santo. Senza parole, entrambi si portarono vicino agli altri, Piero osservava assorto, quanti ricordi e poi il suo allievo divenuto capo!
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Poi seria «Paul tu ci sei? La mamma non soffrirà? Dammi un pizzicotto, è tutto vero quello che vivo?»
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Paul si preoccupò e seguì velocemente la ragazza. Come fece per entrare si bloccò sull’uscio, si trovò difronte un quadretto familiare eccezionale anche se simile al picchetto d’onore che tante volte aveva passato in rassegna.
Giovanna, la mamma seduta, e Sara; affiancate e tutte sorridenti lo osservavano.
«Mamma, lui è Paul l’amico di Sara e il mio amore».
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«Ma scusa Paul, che lavoro fai? Se non sono indiscreta. Loro due mi hanno detto che lavori alla base, che sei un tecnico ma non ci ho capito molto; oltretutto tre anni che non fai vacanze, non hai diritti, un sindacato?»
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«Forse è meglio che vada e vi lasci riflettere. Non voglio fare altri danni» disse Paul cercando aiuto e consenso perché non voleva scadere nella maleducazione con atteggiamenti non consoni.
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«Un ultima cosa» chiese Ada incuriosita, «Chi è questo bambino? Non ne hai mai accennato… è in comunità?» ...
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«Di sicuro una vita movimentata! Non c’è che dire, ricca di contenuti e nessuno banale; ha altre sorprese con le quali stupirci, caro Pelato?»
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«Ti aspettavamo per la colazione, Paul ha già preso un caffè, non resisteva, era preoccupato perché non sapeva cosa preparare; sarà poco, sarà troppo, gli piacerà, che gusti ha, bla, bla, bla…» Giovanna lo prendeva in giro...
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Giovanna capì il messaggio che le riempì il cuore, Paul la voleva come lei voleva vivere con lui; lo abbracciò e sfiorarono quello che prima era impossibile fare.
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«Ecco Piero, questa è la busta incriminata; Paul oggi era stralunato, mi sembrava sbadato. Mi ha detto di darla nelle tue mani ma di farla aprire a Mariuccia.
Ordini superiori, la busta è per voi!»
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Al loro ritorno doveva approfondire. In quel momento lo portò vicino a sé, commossa gli fece percepire il suo calore stringendolo e facendogli alcune coccole molto gradite.
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I ragazzi, meravigliati, apprezzarono quel gesto e la semplicità dei due ospiti che assaggiavano con loro. Iniziarono a socializzare e a fare squadra.
«Sei sempre imprevedibile, qualche volta avvisami eviterei volentieri inutili preoccupazioni»
«È il bello della sorpresa» rispose uno spensierato Paul.
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Era la fase migliore dell’addio del sole al giorno.
Giovanna aveva tanti pensieri nella testa, il cuore le scoppiava dall’emozione, pensava alla mamma, a Sara e all’amore che la univa a Paul.
Proprio Paul, così audace, determinato e allo stesso modo tenero e profondo; completava la sua persona, si sentiva nuda senza di lui.
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Recensioni
Sei un pilota? Giovanna è tua moglie?
Bel romanzo, mai una pausa o pesantezza del racconto. Vero e interessante.
Claudia P.
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Un bel romanzo. Completo nella descrizione dei personaggi e delle emozioni.
Renzo S.
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L’angoscia e lo sconforto per le incomprensioni con Laura; l’intensità, il sentimento, la partecipazione con Maria prima, con Giovanna dopo. Mi ha preso subito.
Bravo! Hai pubblicato altri romanzi?
Francesca P.
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Grazie Ago per avermi dato il privilegio di essere uno dei primi a leggere questo libro. Molto bello. Ricco di valori. Complimenti e in bocca al lupo!
Carlo I.
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Un romanzo bello e scorrevole. Da leggere.
Quanto a me, lettrice, ripeto spesso l’esortazione che Paul fa a se stesso (pg232) “Paul sveglia! Vivila fino in fondo giorno per giorno, con naturalezza. Paure? Ma fregatene, vivila. E domani chissà!”.
Maria Luisa V.
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Ho rivissuto la mia storia, non ho avuto la fortuna di Giovanna di vivere un amore così bello e ben descritto. C’è un seguito? Complimenti.
Marta C.
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Ho obbligato mio marito a leggerlo perché non voglio mai vivere dolori così forti. Si è commosso e siamo una coppia più forte.
Paola A.
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Ciao Amicone, resto a bocca aperta per questa tua passione.
Romanzo molto bello, perché non lo hai dedicato ai tuoi genitori?
Ti chiamo presto, voglio saperne di più. Complimenti!
Marco A.
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Complimenti per come è riuscito descrivere emozioni che si vivono nel fallimento di una relazione sentimentale. Interessanti la forza e la dignità che emergono. Stupenda l’apertura al nuovo amore. Mi ha fatto sognare.
Teresa F.
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“Le risorse non mancano” rubo dal libro. È bello, spunti interessanti.
Chissà il prossimo!
Quando è pronto avvisami voglio essere tra i primi a leggerlo.
Tanti auguri, con tanto affetto.
Nicola C.
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Sulla trama non ho nulla da eccepire. Ho vissuto anche io simili situazioni. Molti spunti da cogliere sui nostri comportamenti e del dolore che si prova o si procura agli altri.
Bella la rinascita. Bravo!
Angela G.
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